Ma che ribadire, ma che aggravare le offese! È il ragionamento dell'illustre Avvocato che offende atrocemente il cliente suo. Io ho schizzato nell'opuscolo difensivo l'immagine del Vescovo buono, pio, misericorde, santo e l'illustre Avvocato si leva e grida: Habemus confitentem reum! I confronti sono odiosi, dunque voi offendete! Ma chi confronta, chi offende con questa curiosa argomentazione? Non io, non io: e seguitiamo che sarà pel meglio.
«A questo punto il Guerrini è fatto accorto, troppo tardi, dell'evidenza ingiuriosa di questo commento. Riconosce che il Giudice cui la auto-difesa era diretta avrebbe detto «che egli - il Guerrini - aveva fatto scendere la difesa fino allo scherno o sino all'ironia..... e più oltre riconosce che le parole usate sono amare».
«È insomma per buoni intenditori una confessione che tutto dice».
Le mie parole, alle quali l'illustre avvocato si riferisce, sono testualmente queste.
«E non dica, Onorando Signore, ch'io faccio scendere la difesa sino allo scherzo o la spingo sino all'ironia».
E qui Ecc.mi Signori della Corte, attesto per la verità che mentre la mano destra scrive queste parole, la sinistra mi tiene stretto pei capelli perchè la penna non trascorra ad alcuna di quelle espressioni che, pure essendo sfogo di legittimo risentimento, potrebbero parere più violente di quel che la serenità del Vostro ufficio comporti. Voi avete sotto gli occhi il testo vero ed il testo adulterato. Io scrissi «Non dica» e l'illustre Avvocato sopprime il non dica deprecatorio e negativo, per sostituire un «riconosce che avrebbe detto» categorico ed affermativo!
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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