Ma come mai un illustre Avvocato, col Tribunale in faccia e il pubblico che ascolta, può osare la mutilazione e l'alterazione di un testo che egli stesso cita e fa d'atti? Ma è cosciente egli della enormità morale che si commette mutando e mutilando le parole altrui per far servire la contraffazione a proprio vantaggio? Ma è cosciente del ridicolo odioso cui si espone chi, eseguito al cospetto della Giustizia un giuoco come questo, si pavoneggia della sua destrezza ed esclama «È insomma per buoni intenditori una confessione che tutto dice?» Ma come? Si punisce con tre mesi di reclusione e cinquecento lire di multa come reo di falso, chi fa scomparire i segni dell'uso del francobollo da un centesimo solo, e si può pubblicare ed impunemente citare e addurre come mezzo probatorio a proprio vantaggio un documento troncato, un documento da cui si fecero scomparire quante parole bastavano per fare un sì di un no, un documento che lo stesso alteratore produsse e depose sul banco dei Giudici per guarentigia di integrità? Ma come? Se io qualificassi con parole di giusto risentimento questo men che corretto modo di procedere, potrei essere anche accusato di ingiuria e di diffamazione? Ah no! Protesto alla Ecc.ma Corte, io che per la prima volta mi presento a Lei in vesta di accusato, protesto che se queste sono arti lecite e concesse agli avvocati, benedico il giorno, l'ora, il momento, in cui, ottenuta la laurea, gettai in un canto il Codice e il diploma! E passiamo ad altro per non perdere la calma.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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