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      «Come si può da persona che aspira a superiorità.... offendere per ipotesi, per supposto?» (Ommisi cinque parole per rispetto alla modestia Sua). Ma è dunque Lei che ingiuria chi non conosce; è Lei che si eleva a censore di ciò che ignora e intanto disprezza! Sono Sue parole, illustre signor Avvocato Capretti ed io gliele rendo tali e quali, tanto paiono tagliate a suo dosso! Qui ergo alium doces, teipsum non doces! Monsignor Cantagalli questo testo lo deve conoscere.
      E così, dopo aver letto (perchè l'ha letto) coi propri occhi persino la citazione della fonte da cui attinsi le informazioni, ci vuole, lo ammetto, molto coraggio a proseguire in questo modo:
      «Come si può da persona che aspira a superiorità e che ha indiscutibile ingegno, offendere per ipotesi, per supposto, dopo aver ammesso di poter essere in errore e pretendendo poi all'impunità sotto il facile pretesto di avere, egli il poeta, che ingiuria chi non conosce, un più alto concetto dei doveri episcopali?
      «E dopo essersi elevato censore di ciò che ignora ed intanto disprezza, insiste ad attaccare la persona di Monsignor Vescovo Cantagalli dando per certo ciò che prima aveva messo in dubbio e scrive:
      «E non questua egli e non fa questuare, secondo me, con troppa assidua avidità». (Secondo il Guerrini, che da 30 anni sta a Bologna e che non conosceva Monsignore prima di scrivere il sonetto querelato.
      «Ma di Monsignore, salvo la sua condotta di propagandista e di fomentatore di tutte quelle associazioni piccine con cui ora i clericali combattono la guerra del loro partito, non conoscevo nulla».


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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