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      L'illustre Avvocato trova più comodo ed utile il mettere il punto e, inesorabilmente solenne, esclama poi: «E così è giusto che sia»!
      Ah già, illustre Avvocato Capretti, sono io quello che lo sa e lo scrive quando gli torna, ma lo dimentica poi quando gli conviene! E proprio nel punto in cui Ella si arroga di darmi una magistrale lezione di onestà, tronca il mio periodo perchè il resto non le conviene. Anche qui, per rispetto alla Ecc.ma Corte, trattengo le parole che qualificherebbero con precisione questo sistema di discutere che si è visto famigliare all'illustre Avvocato; ma al giudizio della Ecc.ma Corte mi rivolgo fiducioso e sicuro. E basti al giudizio il riprodurre qui integre le parole che l'illustre Avvocato ha creduto conveniente ed onesto di ommettere:
      «Privilegi mai; (e qui l'illustre Avvocato poneva il punto fermo!)» Privilegi mai; ma l'intelligenza del Giudice non pesi colla stessa bilancia l'orpello del poeta e l'oro dell'omelia vescovile. Cerchi, vegga, penetri il senso non immediatamente accessibile che si contorce nella strettoia del verso e lo giudichi con più intellettuale e sagace criterio di quel che si usi per la prosa libera, meditata e misurata. Mi dica Ella se adottata la poetica imagine del gregge, che è al postutto imagine del Vangelo, volendo dire che il Pastore vive umanamente delle prestazioni, spontanee o domandate, del gregge suo, potevo usare altra parola? Dovevo dire che vende le pecore, le macella, le scortica e le mangia? Sarebbe stato ben altrimenti grave e non ingiuria e non diffama alcuno l'affermare invece per allegoria e per verità, che il Pastore vive della lana delle sue pecore.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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