» all'ultimo terzetto «Io toso intanto ecc.» e disse che vantandosi il Pastore di pelare e scorticare il suo gregge, lo si accusava di simonìa, quell'orribil peccato pel quale Dante inventò la nuova ed orribile pena dei pozzi in cui sono confitti i peccatori col capo all'ingiù e le piante accese. Accoppiò quindi la seconda quartina: «Lo Stato mi protegge ecc.» col primo terzetto: «Ah, come rido ecc.» e ci trovò l'imputazione di egoismo, tanto più atroce in quanto il Vescovo è dipinto in atto di tripudiare all'aspetto delle sofferenze ed alle grida di dolore degli affamati.
Come? Come? L'illustre Avvocato Capretti che trovava tutto congiunto, anche quel ch'è separato dai punti, mi voleva reo perchè la «precedente quartina.... (la prima) bene s'intende è intimamente legata alla seconda» ed ora il Pubblico Ministero mi vuol reo perchè la prima quartina va invece separata dalla seconda? Uno dei due dunque non ha capito niente in una cosa tanto chiara che ben s'intende. Ma quale dei due?
Ora, con ogni maniera di rispetto per tutti e due, mi permetto di dire che nessuno dei due, per errore di metodo, ha capito o voluto capire quel che era troppo chiaro. La smania di trovar significati malvagi e punibili dove non ce ne sono, li ha tratti a non tener conto dei punti che terminano il senso o a scompaginare il sonetto per trarre un'accusa da una nuova combinazione dei versi, aiutandosi in ciò con arbitrarie e tendenziose sinonimie tra il comune ed innocente tosare ed il dissanguare, sfruttare, pelare e scorticare che io non dissi e nei quali si fa consistere l'ingiuria e si vuol trovare la contumelia!
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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