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      Vediamo ora come queste definizioni si attaglino ai versi.
      «Lo Stato mi protegge e mi sostiene». O dove è l'amore vizioso di se stesso? Lo Stato protegge e sostiene Monsignore, le Eccellenze della Corte e gli stessi imputati nell'esercizio dei diritti loro; ma se ammettono questa verità, ammetteranno altresì il vizio di egoismo? Tanto sarebbe ridicolo il pensarlo che lo stesso illustre Avvocato Capretti se ne avvide e volle far credere che qui lo Stato non è presunto sostenere il Vescovo nell'esercizio dei suoi diritti e prerogative come vorrebbe il senso comune e come volli e protestai sempre di aver voluto io, ma bensì nel consumare lo sfruttamento e il mercimonio delle cose sacre, secondo la mente, l'intenzione e l'invenzione dello stesso illustre Avvocato e non certo la mia. Così, con questo volo di fantasia, almeno si trovava qualche cosa di odioso in quel verso: ma era odiosa fantasia. Che se stiamo nel vero, chi ci può vedere l'imputazione di egoismo, di amore vizioso di sè stesso?
      «Nessun s'impiccia degli affari miei». E questa affermazione di un fatto del resto verissimo per tutti i Vescovi d'Italia, come può esser indizio di uno «smoderato e soverchio amor di se stesso»? Ma perchè nessuno mette il naso nelle faccende mie e lo dico, dovrò dunque esser imputato egoista? Via, anche qui lo stesso illustre Avvocato Capretti si avvide dell'illogismo e rimediò attribuendo di suo capo un significato sacrilego e scellerato alla parola affari ed affrontando il ridicolo della glossa pur di cavarne qualche offesa pel testo.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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