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      E si levò finalmente l'Avvocato Nasi.
      Dico finalmente, perchè la sua arringa fu l'ultima per la Parte Civile e perchè la bella fama da cui era preceduto rendeva tutti impazienti di sentire le sue parole. Infatti l'argomentazione sua fu agli antipodi di quella degli altri. Non più sottigliezze filologiche sul significato dei vocaboli, non più arguzie di interpretazioni o furberie di chiose. Eravamo sempre nel piccolo ambiente circoscritto dai cancelli della causa, ma un po' più in alto, in aere più spirabile. Egli discusse le deposizioni degli accusati davanti al Giudice Istruttore e rilevò la unanimità colla quale tutti chiesero la presenza di Monsignore al dibattimento. Io, per esempio, avevo detto che Monsignore, se è veramente geloso custode dell'onor suo, non mancherebbe di pagar di persona trovandosi presente. Ora perchè questo accordo? Per mettere qui in berlina un povero vecchio malato, per pura cattiveria di persecuzione. Che anzi gli stessi difensori, vedendolo qui, in faccia al pubblico, sotto il fuoco incrociato delle domande, ne avrebbero avuto pietà. (Ma come egregio Avvocato? Dunque poteva venire? E potendolo, nol volle per non eccitare la compassione e il compianto dei suoi stessi avversari?) E poi, che ci verrebbe Egli a fare? Voi dite che le parole vostre non oltrepassano i limiti dello scherzo lecito; ora questo assunto dovete provare e non altro. Vorreste voi un confronto mortificante tra un così venerando Personaggio e questo ciabattino che noleggia la sua pelle per pochi soldi esercitando il vile mestiere di Gerente?


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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