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      E imitiamo anche le imperfezioni fisiche, poichè non solo le donne affettarono di zoppicare al tempo di madamigella De la Vallière, ma gli uomini zoppicarono al tempo di lord Byron. La pipa, la mia pipa stessa, non è un esempio caldo e fumante di una moda diventata consuetudine e poi necessità? Imitiamo proprio come i bertuccioni evolutivi.
      E fuori della moda? I popoli malati di politica si rubano le Costituzioni, le Carte e gli Statuti. I filosofi, i gravi e frigidi filosofi, passano da Aristotele a Platone, da Cartesio a Vico, da Kant ad Hegel, da Darwin a Spencer, ora coi greci ed ora cogli arabi, ora cogli scozzesi ed ora coi tedeschi, sempre imitando, sempre copiando, senza posa e senza costrutto. I militari, non solo al principio del secolo imitano la tattica e la strategia di Napoleone ed alla fine quella di Moltke, ma cascano sino a copiare i vestiti, come se i prussiani avessero vinto a Sadowa ed a Sedan in grazia dell'elmo col chiodo. I poeti.... oh! i poeti poi sono animali imitatori per eccellenza e basta il Seicento per mostrare sino a che aberrazioni mentali possa far discendere la mania dell'imitazione e della moda. Insomma i novantanove centesimi delle azioni umane non sono che azioni imitative; il che dovrebbe dare una bella sgonfiata all'orgoglio del re della creazione.
      Abbiate pazienza, ma non basta. Non solo imitiamo noi, ma poichè nei bimbi, nei fanciulli e nei giovani è più fresco, più vivo questo istinto di imitazione che ci viene dalla parte men nobile del nostro essere, non ci par vero di coltivarlo e di crescerlo amorevolmente nelle scuole e nelle famiglie ad ogni modo.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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