Pagina (447/487)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Perchè c'è stato un Mozart, non tutti i piccoli pianisti arriveranno a scrivere il Don Giovanni, e il caso del Leopardi dovrebbe far riflettere molto coloro che sono fanatici dei modelli di bello scrivere, delle antologie usate altrimenti che come saggi compendiosi e pratici di storia letteraria.
      Si potrebbe domandare che necessità c'era di mostrare il povero Leopardi, già abbastanza martirizzato dai pubblicatori di quisquilie scolastiche, nell'atto di fare tome papà; ma a questa domanda si oppone la solita risposta, che dei grandi ingegni è necessario conoscere tutto, anche la balia. Amen. Studiamo dunque le balie dei grandi uomini, e che buon pro ci faccia.
      DI NUOVOSe il povero Leopardi riaprisse gli occhi!
      Già, prima di tutto, se riaprisse gli occhi, quella adorazione meritata che nessuno gli contende nel tempio dell'arte, scemerebbe ingiustamente della metà, poichè egli stesso ha detto Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta; verità sacrosanta. E poi se aprisse gli occhi così all'impensata, e se cogli occhi potesse muover la mano, ne scriverebbe delle belle intorno a noi, al nostro tempo, alla nostra curiosità e forse anche intorno a quel progresso che gli suggerì la epistola al Pepoli. E davvero il povero poeta, disgraziato in vita, fu disgraziatissimo dopo morto e gliene hanno fatte di quelle col pelo.
      Fu lamentato già il lungo silenzio serbato da Antonio Ranieri; silenzio che indusse i biografi in tanti errori: e si disse che se il generoso napoletano fosse depositario di qualche scritto del Leopardi, dovrebbe oramai vincere gli scrupoli di una delicatissima coscienza e metter fuori tutto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





Mozart Don Giovanni Leopardi Leopardi Leopardi Virtù Pepoli Antonio Ranieri Leopardi