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      Il nonno può avere inventato la pila, lo riconosciamo; ma non riconosceremmo così che il nipote possa aver inventato la polvere.
      Io mi doleva già che il Ranieri, se ha delle cose inedite del Leopardi, non le pubblicasse, ma dopo questa profanazione, direi quasi che fa bene.
      Ma no. È impossibile che il Leopardi abbia lasciato al Ranieri di questa povera roba. Ah, l'amico incomparabile del povero Giacomo dovrebbe parare questo colpo tirato alla fama dell'amico dandoci qualche cosa di meglio!
      Egli dovrebbe davvero riparare alla profanazione volgare e piccina mostrandoci tutto il Leopardi della maturità, il Leopardi che conosciamo ed ammiriamo. Dica egli almeno, che può dirlo se il povero infelice non avrebbe protestato altamente contro questa improntitudine scempiata che lo mette alla berlina come scolaretto plagiario.
      Rispetto il giudizio degli altri, ma quanto a me lo dico chiaro e tondo: è una vergogna!
      GLI ULTIMI ANNI DI G. LEOPARDISe con parole, con opere o con omissioni un disgraziato fece tanto da vedere la propria fama oltrepassare l'ombra del campanile natìo, non gli sarà più possibile nascondere qualche cosa alla curiosità dei concittadini. I Vapereau ed i De Gubernatis gli pubblicheranno la fede di nascita, il certificato di vaccinazione ed i connotati; e gli oziosi nei caffè discuteranno ad alta voce intorno al naso de' suoi figli ed alle anche di sua moglie. Se poi la sventura lo percosse tanto crudelmente da farlo celebre ed ammirato anche fuor d'Italia, per lui non c'è più requie, nemmeno nella fossa.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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