Si stamperà il numero de' suoi capelli grigi, il numero dei bottoni della sua camicia e si cercherà avidamente di sapere se preferiva il lesso all'arrosto o le calze di lana a quelle di cotone. Ogni minimo atto della sua vita sarà commentato, ogni suo biglietto e magari le cambiali, ingrosseranno l'epistolario, e il cameriere, la cuoca, la lavandaia del grande uomo saranno chiamati a testimoniare davanti al tribunale della posterità. La professione di grand'uomo non è tutta di rose.
Tuttavia, siccome c'è anche qualche grande uomo di spirito, s'è finito col trovare un rimedio alla curiosità del pubblico ed alla indiscrezione dei biografi, ed il rimedio sta nello scrivere la propria autobiografia. Non sarà infatti sfuggito all'attenzione degli acuti lettori, che gli scrittori di autobiografie sono i meno perseguitati dai biografi, e questa ricetta, unita ad un po' d'attenzione nello scrivere agli amici in previsione dell'epistolario, la regaliamo volentieri ai grandi uomini viventi che dormono male la notte pensando ai biografi futuri.
Ma se c'è stato al mondo un povero grande uomo crudelmente anatomizzato dalla feroce curiosità del pubblico e degli scrittori, certo è stato Giacomo Leopardi. Gli hanno applicato fino il microscopio spiando ogni battito del cuore, ogni moto del suo ingegno. Sappiamo il nome e la vita delle donne che gli piacquero, delle umili tessitrici che entrarono nella storia letteraria e nell'immortalità per aver dimorato in faccia al palazzo dei Leopardi. Sappiamo tutti i segreti della sua famiglia, tutti i pettegolezzi dei suoi concittadini, tutte le chiacchiere delle serve di casa.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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Giacomo Leopardi Leopardi
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