Domando che i fatti storici biografici siano prima bollati veri da una critica saggia e non accettati senza discussione da tutti gli Ana e le raccolte di aneddoti che vengono fuori. Non nego che l'antropologia criminale e la psichiatria abbiano fatto importantissime scoperte, ma domando che si ammetta come i sacerdoti di queste due venerabili scienze hanno spesso e volontieri errato o esagerato. Non si domanda ai sacerdoti della scienza se non la rinuncia alla prerogativa dell'infallibilità che si arrogano i sacerdoti cattolici. E non si dimanda molto, mi pare.
Che il Coccapieller sia un mattoide e forse peggio, si vede troppo bene anche senza usare i lumi della psichiatria. Il fenomeno merita davvero d'essere studiato, non tanto come tale, quanto per gli effetti che ha avuto: ma il farne un parallelo con Cola di Rienzo mi pare una di quelle audacie in cui la psichiatria ora è maestra. Ma che sappiamo noi del tribuno del medio evo di così preciso, di così sicuro, di così intimo da poter osare uno studio intorno alle sue facoltà intellettuali? Le cronache del tempo sono sobrie in fatto di particolarità personali e resta poi sempre a stabilire se il racconto loro sia conforme alla verità. La biografia che l'egregio alienista dei Due tribuni chiama la Vita di Cola di Zeffirino Re, è di autore incognito e si è disputato assai se fosse contemporaneo. Certo è scritta con quella evidenza delle cose popolari d'allora, ma i particolari sono accettabili in tutto? Mentre vediamo esitare il Muratori, vediamo l'alienista accettare non solo ad occhi chiusi, ma attribuire al Re, morto da non molti anni, una scrittura del secolo XIV. Come possiamo dunque accettare per indiscusse le deduzioni che trae lo scienziato da una biografia letta così volando?
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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