Come possiamo accettare i termini del confronto che egli vuole istituire tra il Coccapieller e Cola di Rienzo? Via, la psichiatria corre un po' troppo.
Non bisogna giudicare della storia antica coi criteri appropriati ai fatti presenti, Atti che allora erano comuni e giustificati ora sarebbero strani e pazzeschi: ma ciò non vuol dire che fossero pazzeschi allora. La liberazione de' prigionieri potenti non è un caso isolato e nel secolo dopo ne abbiamo un famoso esempio riuscito bene. La fiducia in un avvento dello Spirito Santo era allora in moltissimi, e da Giovacchino abate calabrese in giù, popolazioni intere aspettarono il nuovo Vangelo. L'esagerazione della potenza del nome di Roma era allora in tutti e la stessa istoria del Rienzi ci mostra che non era del tutto infondata. Molti statuti municipali di quel secolo e anche più avanti, proibiscono alle vedove di piangere i mariti morti. Insomma non c'è un atto del famoso tribuno che, giudicato alla stregua del suo tempo, si mostri anormale o stravagante. Non dico che il Rienzi non potesse esser tocco anch'egli nel nomine patris, ma mi pare che i documenti per affermarlo non siano sufficienti. Le allegorie, i giuochi di cifre allora erano comunissimi e non potevano essere segno di pazzia. Cesare vestiva la toga. Nel Bosisio il vestir la toga è segno di pazzia. Vogliamo noi giudicare il passato coi criteri applicabili al solo presente e dire che Cesare era matto perchè vestiva la toga?
Lasciamo andare. Io rispetto più che tutti l'ingegno e le convinzioni dell'illustre alienista, ma protesto che molte delle affermazioni sue non mi persuadono.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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