Restano delle cronache di ignoti, sulle quali gli eruditi disputano ancora. Sono da cercare in quelle cronache fatti concludenti, certi, per provare scientificamente la monomania di Cola? Non mi pareva; e perciò osavo accusare la psichiatria di correre un po' troppo.
Non creda l'egregio professore che io rimpianga gli ideali distrutti. Le pare! Ammetto anzi che un tragico o un romanziere ci dipingano Cola come matto: solo non credo che la scienza abbia la stessa libertà quidlibet audendi concessa ai vati. Io ho ricordato come il cavaliere senza macchia, Baiardo, avesse dei bastardi e ne aveva il santificabile Colombo: ho strepitato contro gli ideali retorici nella nota questione di Maramaldo. Si figuri se m'importa dell'equilibrio mentale di Cola di Rienzo! Ma quando chiedevo le prove allo scienziato non mi pareva di eccedere, come i carabinieri che chiedevano le carte al professor Pallaveri.
Ella mi dice che il genio è in gran parte affetto di iperemia cerebrale che, essendo comune anche ai pazzi, fa che spesso ambedue abbian comuni, non solo le parvenze, ma spesso l'indole tutta. Parole sue. (Badi che in questo periodo ella ripete due volte il che e due volte spesso. Debbo ritener sintomatica questa ripetizione?) Il genio dunque spesso è affetto da iperemia cerebrale. Ella lo afferma ed io mi astengo di chiederle prove scientifiche del fatto. Senza dubbio le prove abbonderanno e saranno ben più concludenti che gli aneddoti del Reveillé-Parise che ella ritiene autorevolissimi.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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