Il Giardini č qui confuso in mezzo a cavalieri bolognesi, il che non nuoce quando si sappia che in quel tempo egli era in Bologna ambasciatore dei Polentani durante la guerra de' piccoli tiranni romagnoli contro il Vicario della S. Sede. Per queste ambascierie si possono vedere le Storie del Ghirardacci e la creazione di questi cavalieri fu un tentativo di Azzo per ristabilire la pace. Dunque non errarono i menanti e non mentirono nč il Boccaccio, nč il notaio Pietro.
Una cosa che mi pare conosciuta da pochi č questa; che il Boccaccio ebbe parenti a Ravenna. Il Rossi nelle Storie Ravennati, lib. I nella pag. 8 ci dice: "Joannes Boccatius.... frequenter consueverat urbem hanc (Ravenna) ubi Boccatiorum familia Ravennas erat". Ed, a conferma, nella matricola della scuola de' pescatori, in quella stessa matricola dove č inscritto Pietro Giardini, troviamo un Bochaccius de Bochaciis. Mi sovviene, ma non con precisione, che il Petrarca in una epistola al Boccaccio gli ricorda i tuoi ravennati e che il Fracassetti traduce o annota nel senso generale di conoscenti od amici quei tuoi, invece, facilmente si riferisce a parenti. Ora, se il Giardini non mentė, come crede lo stesso Imbriani, avrebbe mentito il Boccaccio riferendo l'etā di Dante. Il Boccaccio, che abbiamo visto veritiero nelle minime particolaritā intorno al Giardini, avrebbe poi messo in bocca a costui un discorso da poter essere facilmente smentito sia dai figli e parenti del Giardini, sia dai propri parenti ravennati che coi Giardini erano in relazione.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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