E certo tu potresti discrepare, da questa opinione e parole mie, se io ti figurassi in uno grado abietto e privatissimo, e come persona le condizione e qualità di chi fussino incognite: perché se bene questo sia grado che quando con la conscienzia retta vi è la tranquillità della mente dovessi bastare a uno animo purgatissimo, io non sento in me questa perfezione né la ricerco in te; ma dico che el caso tuo è molto diverso, perché le faccende grande che tu hai travagliato pel passato, e la riputazione che hai acquistata con esse, e la opinione delle tue buone qualità, quale io non voglio raccontare per non parere adulatore, fanno che ancora che tu viva appartato dalle faccende, non viverai sanza qualche estimazione e riputazione, ed essendo oltre a questo cinto di parenti, e parenti onorati, come sei, sarai sempre nella memoria degli uomini, e di te sarà tenuto qualche conto; in modo che ed el maritare delle figliuole e le altre faccende che noi consideravamo di sopra, non sarà con tante difficultà, ed el tuo non si chiamerà semplicemente ocio, ma, considerato questo, le lettere e notizia delle cose che tu hai, e che saprai bene dispensare ed accommodare el tempo tuo, si chiamerà più presto ocio con degnità: vita che a giudicio degli antichi scrittori è così desiderabile come el vivere nelle faccende sanza pericolo, ma di gran lunga anteposta alle faccende con pericolo, che è la vita nella quale tu insino a ora sei vivuto.
Sarai adunche ocioso ma con degnità: la quale ti recherà la memoria delle cose passate, la riputazione che hai acquistata col lungo e pericoloso travagliare, la opinione che sarà di te, ed in ultimo el consumare el tempo ora alla città, ora alla villa, ora in solitudine, ora in conversazione di uomini, e sempre con pensieri, opere e memoria degne di te e della passata tua vita; o io mi inganno, o sarà uno stato el tuo desiderabile, perché sarà quieto, sicuro ed onorevole.
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