A questa impresa se non m'avessi spinto lo amore della republica, ed el desiderio grande che io ho di vedere bene assicurata la nostra libertà, ed el cognoscere che uno de' vivi fondamenti che la possi avere è el terrore ed el freno di questa legge, siate certi, giudici, che nessuno altro rispetto mi arebbe mosso; perché né con lui ho particulare inimicizia, anzi da' teneri anni ho avuto seco conversazione e benivolenzia, né le condizione mie sono i tali che io non abbia a tenere conto grande di tanti inimici che mi nasceranno da questa accusazione, né la natura mia come può sapere ognuno, è stata inclinata mai a offendere altri, né a pigliare piacere delle incommodità di persona, né è tanta la laude che io spero se sarà condannato, perché questo faranno per se medesimo, sanza alcuna industria dello accusatore, e' suoi peccati sì enormi, sì pericolosi e sì chiari, quanto sarebbe el biasimo se fussi assoluto; perché più resta negli uomini la memoria di quello che è molesto che di quello che piace, e sempre dove le imprese succedono male è più avuto lo occhio allo evento che al consiglio.
Ma non mi lascia la natura del caso avere questa paura; perché se in messer Francesco fussi solo el peccato della ambizione ed el pericolo che da' suoi cattivi fini porta la libertà della città, ma el resto della sua vita non fussi maculato da peccati gravissimi, o se per el contrario e' costumi fussino corrotti, ma lo animo e le condizione aliene da turbare lo stato della republica, io dubiterei forse che o la integrità degli altri costumi lo difendessi da' carichi della ambizione, o che el non essere lui formidoloso alla libertà facessi che a scusare gli altri peccati valessino più che la giustizia, gli immoderati favori ed estraordinari mezzi che voi vedete che usano gli amici e parenti suoi.
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Francesco
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