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      Funne fatto dagli amatori della libertà molto romore, mostrando quanto era di malo esempio che uno nostro cittadino facessi sanza licenzia e consenso del publico, parentado con quelli rebelli che aspiravano alla tirannide; quanto era pericoloso lasciargli congiugnere con persone nobile e potenti; quanto era pernizioso che gli altri avessino a pigliare animo di intrinsicarsi con loro più innanzi, e ristrignere ogni dì seco le pratiche ed el commerzio; non essere verisimile che questo garzone avessi preso tanto animo da se medesimo, ma che era da credere che fussi stato consigliato e fomentato da quelli che ogni di più pigliavano ardore dalla pazienzia nostra, e non altro effetto che per andare ordinando la strada al ritorno de' Medici.
      Allegossi in contrario la età del giovane, che non era credibile che pensassi tanto oltre; che non ci era legge che proibissi questo parentado, se non uno statuto antico che metteva pena pecuniaria assai leggiere; che quivi non appariva congiura, non pratica alcuna contro allo stato; essere uno semplice parentado fatto o per leggerezza o per avarizia praticato da frati e simili instrumenti, e non da cittadini: volere dire che fussi fomentato da altri e che avessi maggiore fondamento, essere uno indovinare, uno calunniare gli uomini al buio; non convenirsi in casi di tanta importanza; aversi a giudicare le cose criminali per pruove non per conietture; non essere questo delitto contro allo stato, ma trasgressione solo di uno statuto, e sì oscuro nelle parole sue che si poteva disputare in ogni parte, e però o eleggendo in dubio, come si debbe, el senso più mansueto, doversi assolvere; o volendo pure andare al rigore, non si potere condannare se non secondo quello statuto; volerlo trapassare essere cosa tirannica, detestabile in una città libera, dove e gli uomini hanno a vivere ed e' magistrati a giudicare secondo le legge.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





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