Se si fa ora el medesimo, seguiranno gli effetti medesimi, ma con più infamia nostra, perché felice è chi impara a spese di altri, pazzo è chi impara alle sue. Che fanno questi esempli altro che dare animo a' tristi di machinare, altro che fare che in ogni tempo non manchino a' tiranni satelliti e ministri? Chi è quello che non voglia essere amico de' tiranni, se mentre stanno in Firenze si gode lo stato e grandezza loro; cacciati che sono, non ne va altro che avere per qualche mese uno poco di grido drieto sanza effetto, e per una volta o due qualche decina di ducati più che non vorrebbono di balzello? Studiano tutte l'altre città di fare esemipli che non si cerchi di restituire e' tiranni, che, quando sono drento, che e' cittadini non gli seguitino e non gli fomentino; e noi facciamo ogni cosa perché, quando sono fuora, ci sia chi apra le porte a fargli tornare, e quando sono drento, chi le serri perché non possino andarsene.
Non è questa misericordia, non mansuetudine, è dissoluzione di governo, è equivocazione di ordine, crudeltà di se stesso. Quando non abbiamo la libertà, non pensiamo, non desideriamo, non suspiriamo altro; quando l'abbiamo, perdiamo ogni memoria di conservarla.
Ricordatevi, giudici, quanto ci è parsa lunga e grave questa ultima servitù; ricordatevi quante orazione, quante lacrime, quanti voti abbiamo fatto per recuperarla; ricordatevi che non la virtù, non le opere nostre, ma Dio miracolosamente ce l'ha restituita. Quando togliemo l'arme per recuperarla, ci caddono prima di mano che l'avessimo prese; quando ci pareva essere più soggiogati, più oppressi, Dio, dico, di nuovo miracolosamente ce l'ha renduta; non ce l'ha data perché ce la lasciamo cadere; non ci ha dato facultà di conservarla perché per dapocaggine la perdiamo.
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Firenze Dio Dio
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