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      Vedete quanto concorso, quanta espettazione; ognuno cognosce che in questa sentenzia si contiene la vita sua, la salute sua e de' figliuoli. Assoluto lui, è ruinata questa legge la quale è el bastone della libertà; non ci resterà più reverenzia, non terrore; resteranno sanza pene le insolenzie, le rapine, le congiure; non bisognerà più legge, non magistrati, non giudci. Tutte queste cose o dalla assoluzione sua hanno a pigliare la morte, o dalla condannazione la perpetuità; nelle sentenzie vostre consiste la libertà o la tirannide, consiste la salute o la ruina di tutti.
      Anzi ci consiste più presto la salute vostra, giudici, particularmente, e di quelli che con tanta impudenzia aiutano questo scelerato, perché se camperà delle mani vostre, non camperà da quelle del popolo; se le arme vostre non lo amazzeranno, lo amazzeranno e' sassi e le arme di questa moltitudine, la quale se comincia a farsi ragione da se medesima, chi vi assicura che lo sdegno giusto, che la desperazione non la traporti; chi, che la si contenti del sangue di questo monstro, e non si vendichi contro a chi a dispetto del cielo e della terra lo vuole difendere, contro a chi mette nella guaina quella spada che nuda gli è stata messa in mano per fare giustizia? Non mancherà chi stimoli, chi riscaldi el popolo; io, se mancheranno gli altri, sarò el confortatore, el concitatore. Perché che abbiamo noi più a fare al mondo? A che proposito più vivere se ci è di nuovo tolta la nostra libertà? Vadia prima in confusione el tutto, rovini prima ogni cosa, faccisi prima uno nuovo caos, che noi sopportiamo e vediamo più tanta indignità. Io lo dico un'altra volta, sarò se bisognerà el confortatore, el concitatore, sarò el primo a pigliare sassi, a gridare popolo, a gridare libertà.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130