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      Ma lo farà lui medesimo sanza che altri lo riscaldi. Non vedete voi giudici, quanto ognuno è commosso, quanto ognuno è infiammato? Non vedete voi che ora con grandissima difficultà si ritengono, non vedete voi e' moti e gesti, non sentite voi già e' mormorii e' romori? Troppo pure ora è el pericolo che quella tanta pazienzia non si volti in grandissima rabbia, in grandissimo impeto; che questi nugoli, che questa tempesta si sfoghi non solo contro gli autori del male ma ancora contro agli adiutatori, fautori e consenzienti, contro a chi potendo non arà proibito. Non gli tiene fermi altro che la speranza del giudicio vostro; come questa manchi loro, vedrete da per se medesimo concitato ogni cosa; vedrete el popolo in furore, dal quale se gli altri priegano Dio che ci liberi, guardate voi giudici di non lo accendere. Vogliate provederci, giudici, con la vostra prudenzia, e faccendo quello che si aspetta alla fede, alla bontà e sapienzia vostra, come ciascuno meritamente spera da voi, essere più presto causa del bene, della libertà, della salute di questa patria, che mancando del debito vostro, a voi medesimi ed alla espettazione che s'ha di voi, dare occasione a qualche pericolosissimo scandolo, ed essere finalmente causa con gravissima vostra infamia e pericolo, con infinito danno di questa città, che dove ora a spegnere questo fuoco basta poca acqua, non sia per bastare tutta quella che è in Arno ed in Tevere e finalmente in mare.
     
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      Francesco Guicciardini


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





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