DEFENSORIA CONTRA PRECEDENTEM
Cognosco non essere conveniente, giudici, che chi si sente innocente e con la conscienzia purgata, tema o si perturbi per le accusazione false, perché debbe sperare che Dio giustissimo giudice sia suo protettore e defensore, né comporti che la verità sia suffocata dalle calunnie. Nondimeno queste cose insolite che mi si presentano innanzi agli occhi mi commuovono non mediocremente l'animo, vedendomi qui in mezzo di tanta multitudine, la quale tutta guarda me solo ed è testimone delle mie molestie; e che doppo una legge nuova, una nuova forma di cognoscere la causa ed udire le parte publicamente, io sia el primo chiamato in giudicio e riguardato da tutti quasi per esemplo, pieno di travagli abbia in pericolo tutto quello bene che ha e possa avere uno cittadino; e dove pochi mesi innanzi pareva che io avessi tanta felicità che fussi quasi invidioso agli amici, ora mi truovi sì afflitto che sia nonché altro, miserabile agli inimici. Nondimanco la speranza che io ho prima nello onnipotente Dio, che non è solito lasciare opprimere alcuno a torto, di poi, giudici, nella bontà e sapienzia vostra, mi conforta e mi sostiene, in modo che non solo tengo per certa la salute (e che altro può sperare innanzi a tali giudici uno innocente?) ma ancora mi pare che lo essere chiamato in giudicio si possa attribuire a felicità.
Migliore fortuna sarebbe stata che questi carichi e questi romori che non hanno causa o fondamento alcuno, non mi fussino sì ingiustamente andati addosso; ma poi che erano andati ed appiccati negli animi di molti, non potevo desiderare più cosa alcuna, che venire occasione che la innocenzia mia fussi cognosciuta da ognuno sì chiaramente, che nessuno ne potessi più dubitare, acciò che finalmente io apparissi al presente nel conspetto della città quello che sempre sono stato e per el passato sono apparito.
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Dio Dio
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