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      A Modena mi fu poco poi aggiunto el governo di Reggio, all'uno e l'altro quello di Parma. Andai commessario generale in campo con pienissima potestà; ebbi poi la presidenzia di Romagna, e tutte in modo che ognuno vedeva che tutto era rimesso a me, e che quanto allo effetto io non avevo superiore.
      Che credete voi adunche che in tanto tempo, in tante città, in città tanto ricche, in città piene di parte, che erano state lunghissimo tempo sanza giustizia, dove erano infinite cognizione di cose criminali, infinite confiscazione, dove solo avevo autorità di condannare, di bandire, di fare grazie, di fare composizione di qualunque sorte; che credete, dico, se io avessi voluto rubare, che fussi quello che io arei potuto? Non ha, sappiatelo certo né peso né misura; sarebbe bene tanto che io mi potrei ridere degli uficiali del balzello, dove ora, così mi aiuti Dio, è el maggiore pensiero che io abbia. Furono più le volte che mi furono offerti mille, tremila, quattro, cinquemila ducati per campare la vita a qualcuno che meritava la morte, che non sono state le bugie che ha oggi detto lo accusatore, che non sono però state né otto né dieci; vi vissi in modo e vi detti tanto odore di non essere parziale e di avere le mani nette, che e' superiori feciono a gara di darmi, sanza che mai io ne dimandassi alcuno, l'uno governo addosso all'altro; ed in tutte le calunnie, che qualche volta vere e bene spesso false, si dànno a chi governa, massime tanto tempo e con tanta libertà, non fu mai uomo che avessi ardire di dire che io avessi pure uno quattrino di quello di persona.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





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