Ecco qua e' brievi di tre pontefici: guardate se è ancora più onorevole e più ampio quello di Adriano che gli altri; leggete le lettere che quelle tre comunità, Parma, Reggio e Modena, scrissono tante volte a dimandarmi per governatore a Adriano con tanta efficacia; che dicono altro se non che la salute di quelle città consiste nell'avermi per governatore? Ecco qua e' partiti e le elezione degli imbasciadori mandati a dimandare questo medesimo: non sono cose fatte ora, non fede mendicate con favore di conti, che tutti, perché io gli tenevo bassi e non gli lasciavo opprimere e' popoli come erano soliti prima, mi erano inimicissimi; ma sono le città intere in tempo che si trattava della maggiore importanza che abbino, perché la salute e ruina loro consiste totalmente dalle qualità de' governatori; in tempo che per avergli governati lungamente mi potevano cognoscere, in tempo che nessuno poteva credere che io avessi luogo apresso a uno pontefice nuovo, che non m'aveva mai veduto né udito nominare, che non solo m'aveva a cassare per volere instrumenti nuovi come fanno tutti gli altri, ma più particularmente per essere io dependente dal cardinale de' Medici, quale lui batteva allora con tutti e' modi e che era in tanto disfavore che non ardiva stare a Roma.
E nondimeno, udito el testimonio di tante città, la fama ed el grido universale che gli risonò negli orecchi, non solo mi confermò el governo di Parma, ma mi restituì Modena e Reggio, donde el Collegio e la insolenzia del signor Alberto e del conte Guido Rangone m'avevano levato: affermando restituirmeli non per essere io antico ministro suo, non per cognoscermi amico delle tirannide, ma per e' meriti miei, per avere governato eccellentemente quelle città, per cognoscermi integerrimo.
| |
Adriano Parma Reggio Modena Adriano Medici Roma Parma Modena Reggio Collegio Alberto Guido Rangone
|