Vedete quante erano le facultà mie innanzi che cominciassi la guerra, vedete quello che sono più dal principio della guerra in qua. Ecco nota de' danari rimessi a Vinegia, di che si è fatto tanto rumore, ecco le lettere, e' conti mandatimi da Vinegia da Girolamo. Le quali tutte cose, giudici, sapete che io le produssi el dì medesimo che fui citato, in modo che né lo ordine con che sono state tenute di tempo in tempo, né lo spazio che io ho avuto lascia uno minimo sospetto che siano scritte a proposito di questo pericolo. Non sono già rigattiere che per ordinario tenga e' libri doppi, né sono indovino che dua, tre o quattro anni fa avessi immaginato questo caso e preparatomi. Dove dunche sono andati questi danari? Guardate come bene dice quello proverbio che le bugie sono zoppe, guardate quanta è la forza della verità e della conscienzia. Non aspettava già questo lo accusatore che io producessi e' libri mia, a che nessuna ragione mi poteva strignere, non che io mettessi qua in mezzo le arme mie proprie, e dessi libertà a ognuno di adoperarle contro a me. È grande differenzia da non comparire e fuggire el giudicio, a sottoporsi al giudicio più ancora che l'uomo non è obbligato, più che forse non s'ha a memoria che facessi mai alcuno; se io fussi stato in Spagna sarei venuto per le poste, e tu mi credi persuadere a andarmene? Ho, se io non mi inganno, satisfatto a ogni cosa più forse che voi non aspettavi, giudici, più certo che non credeva questo popolo; ma non voglio ancora restare di mostrarvi più oltre.
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