Adunche io so che io posso offerire di obligarmi per lui sanza pericolo.
Sia sempre laudato Dio, io sono, giudici, in questo punto più contento, più allegro che io fussi mai, perché si vede pure che io non sono ladro, è pure ora chiaro questo popolo che io non ho rubato, ho pure recuperato quello antico buono nome, restano pure le cose mie più chiare, più purgate come le fussono mai. Non ho rubato, non ho dunche neanche dato a sacco el contado, perché, come abbiamo detto, non poteva essere questo sanza quello. Ma mi potrà domandare alcuno: donde sono proceduti tanti danni, donde tanta disubidienzia? Se non è stata tristizia tua, bisogna sia stata negligenzia o dapocaggine. Potrei di questo espedirmi con una parola, che sono chiamato in giudicio per furti e per malignità, non per insufficienzia, né hanno questi giudici carico di cognoscere, né autorità di condannare per altri capi che per quelli per e' quali sono stato accusato. Ma perché m'ho proposto nello animo maggiore fine che lo scampare la pena, né penso tanto alla assoluzione quanto a giustificarmi nel conspetto di ognuno e di quello che si è detto e di quello che si potessi pensare nonché dire, ho somma grazia che mi sia dato occasione di parlare di questo, e vi prego tutti che mi prestiate la medesima attenzione; perché se vi ho fatto constare chiaramente che in me non è peccato, vi farò ancora toccare con mano che non ci è colpa, e che nessuno di quegli che patirono danno ebbe tanto dispiacere in quello tempo de' danni suoi propri, quanto ho avuto io dolore ed abbia di quelli di ognuno, e che non solo ho preso per questo inimicizie grandissime, ma ne sono stato a certissimo pericolo della vita.
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Dio
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