Né e' pericoli in che noi eravamo (perché e' lanzchenech erano fermi tra Parma e Piacenza, e gli spagnuoli stavano per uscire a ogni ora di Milano, e già era fatta la deliberazione di venire alla volta di Firenze) ci lasciavano cassargli ed alterargli; anzi volendo dare loro uno capo, non lo voliono accettare e feciono certa unione insieme, che per essere nelle necessità ci bisognò avere pazienzia. Non è el più altiero né el manco ragionevole animale che el soldato quando cognosce el tempo suo.
Successe di poi la passata de' lanzchenech alla volta di Bologna ed in Romagna, e noi per essere sforzati a guardare molte terre e perché el duca di Urbino aveva deliberato di dare loro la via, tenemo le gente sparse, in modo che sempre queste Bande Nere stettono lontane da me, né fu mai possibile che io vi ponessi alcuno rimedio. Le quali cose considerando io, poi che el papa ebbe fatto el primo accordo col viceré e che lui poi in Firenze trattava di accrescere la somma, confortai quanto potetti che non si guardasse in danari, allegando sempre nelle lettere mie questa ragione, ché più sarebbe el danno che ci farebbono gli amici che gli inimici. Ecco qua tante lettere che dicono questo medesimo.
Cognoscevo la insolenzia di queste Bande Nere, vedevo la mala ed intollerabile natura del conte di Gaiazzo, uomo sanza ragione, sanza vergogna e sanza religione, sapevo la licenzia che el conte Guido è uso a dare a' suoi, che lo essere el paese nostro magro e con difficultà di vettovaglie darebbe loro occasione di fare ancora peggio; e tanto più mi facevano paura queste cose perché, come gl'inimici si dirizzavano verso Toscana, a me bisognava spignere innanzi queste genti sbandate, né potevo venire con loro, perché la necessità mi sforzava a non mi spiccare uno passo dal marchese di Saluzzo, e per le deliberazione importante che nascevano ogni dì, e perché in questa disputa se Lautrec andrebbe innanzi o no, surgevano ogni dì nuove difficultà del venire loro al soccorso nostro, e perché come voi sapete consisteva allora in questo la nostra salute, che lo esercito della lega passassi ancora lui, e bisognava lasciare tutte le altre cose per questo; ed el medesimo intervenne quando fumo in Firenze, che per risolvere e sollecitare le cose non potevo allargarmi dal duca di Urbino né da lui.
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