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      Questo modo di fare esercito si vedde che el re tenne non solo quando li inghilesi vennono, ma ancora quando e' franzesi entrorono in Navarra; nel quale tempo trovandosi in pericolo grande e dello onore e dello stato, è da credere che li usassi tutte quelle provisioni che e' poteva piú vive. Lo avere adunche a fare gran parte dello esercito colle forze de' signori e de' populi, li dá difficultá, perché li bisogna richiedere, inclinarsi ed obligarsi ad altri, e questo straccarli non può fare effetti buoni; e mi ha detto messer Gian Baduero oratore viniziano, che ci fu anche a tempo della reina per stimularli a rompere guerra al re di Francia, che lei un giorno li disse non la volere fare, allegando che mentre stavano in pace erano signori di ognuno, durante la guerra stavano con tutti e' signori del regno; la quale ragione debbe piú militare ora, che non faceva allora che gli erano re. Fatto lo esercito, è molto maggiore difficultá a conservarlo respetto alla difficultá del danaio, per il che si vede che a lungo andare non può reggere tanta spesa; e se bene l'ordinario de' pagamenti loro sia scarso, pure in uno esercito grosso multiplica molto; ed anche e' pagamenti stretti fanno effetti mali, perché assai si fuggono, li altri servono male volentieri. Né ci è speranza che la guerra abbi a essere breve, avendo a fare con uno re tanto potente, e col quale confina per lunghissimo spazio di paese; e tanto piú che se quel re vorrá ire temporeggiando e ridursi a una guerra guerriabile, consumerá sanza dubio costoro collo spendere, il che a lui per essere ricchissimo non dá noia.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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