Lo accettare questa espedizione, considerate, Gran Capitano, che vi porta tutte quelle cose che sono stimate dagli uomini: gloria grandissima, perché ritornando voi nel corso delle arme, che è la propria professione vostra, nelle azione grande, a espedizione preclare, in una provincia dove la fama vostra è maggiore che nella patria, contro a una nazione ed eserciti che triemano del vostro nome per avervi altra volta provato con tanto loro danno, ed e' quali se voi vincesti in uno tempo che voi non li conoscevi né loro aveano provato voi, in tempo che voi eri solo, loro colli aiuti e forze di tutta Italia, quando li aveano capitani veterani e buoni, chi può dubitare che ora voi non li abbiate a vincere, quando voi siate accompagnato da tanti aiuti, loro soli; voi colla esperienzia avete imparato el modo di vincerli, loro per tante rotte triemono della vostra virtú; voi capitano veterano e migliore che allora, loro con capi nuovi e giovani e che non hanno nome o esperienzia; questa vittoria quanta fama vi abbi a dare chi non lo sa? E se bene la gloria vostra è grandissima da potersene contentare, è anche grande lo animo e generoso, e non si truova che nelli animi generosi fussi mai sazietá di gloria.
La utilitá quanta sia non voglio darne altra ragione, se non che voi misuriate quale erano le ricchezze vostre innanzi alla guerra, quale sia oggi doppo le vittorie lo stato e la rendita che voi tenete; e ricordatevi che gli è maggiore difficultá venire di uno grado basso a uno mediocre, che non è da uno mediocre venire a uno sommo, e che non può essere maggiore carico a' savi che non sapere seguitare la fortuna sua, la quale ha forse per questa via destinato di condurvi a uno stato equale alle vostre virtú. E benché la soglia essere mutabile, nondimeno questo non vi debbe ritirare, perché e' savi se ne sogliono difendere, e non si potendo ottenere le cose grande sanza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore che la paura.
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Gran Capitano Italia
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