Pagina (46/167)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed inoltre non vale tanto questa speranza, che per quella si debba mettere in pericolo una cosa tanto preziosa quanto è la fama e lo onore.
      Dilettasi qualche volta la fortuna di fare simili tratti, ed è proprio lo esercizio suo di bassi fare grandi e di grandi ridurre a grado piccolo; e quanto piú l'ha pel passato favorite le virtú vostre, tanto piú è da dubitarne, perché el costume suo è di non stare mai ferma con uno medesimo, e rarissimi si truovano coloro a' quali la sia stata continuamente propizia. Leggesi tanti antichi capitani, Pompeio, Annibale, Marcello, e nella medesima Italia Belisario sommo uomo, el quale mandatovi da Iustiniano imperadore, tornò doppo qualche anno in Grecia al suo signore, avendo acquistate grandissime vittorie e trionfi; dove stato qualche tempo, ed essendo perturbate le cose di Italia, vi fu di nuovo rimandato, e nondimeno non vi avendo e' medesimi successi, tornò con poca gloria e favore. È facile adunche el perdere; perdendo si perde assai; vincendo, a comparazione della perdita, si guadagna poco; né e' savi sogliono volentieri giucare a quelli giuochi ne' quali si possi perdere molto e vincere poco. Ricordatevi del prudente ricordo di don Alonso Aghilar vostro maggiore fratello, el quale vedutovi tornare la prima volta glorioso di Italia, vi dissuase el tornarvi di nuovo, perché voi non mettessi in pericolo la reputazione acquistata. Né solo vi debbono muovere le parole ma eziandio lo esemplo suo, che doppo tante vittorie e tanta fama fu morto in giornata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





Pompeio Annibale Marcello Italia Belisario Iustiniano Grecia Italia Alonso Aghilar Italia