Pagina (76/167)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo, quando io non ne vedessi altra ragione, me lo mostra abastanza la instanzia che fa Cesare con tutti e' modi ed e' minacci, perché noi ci accordiamo, il che non farebbe se non gli venissi a proposito; ed a noi che temiamo della grandezza sua è contraria ogni cosa che è commoda a lui; né può quasi errare uno che desideri sempre per regola el contrario di quello che cerca lo inimico suo. Ma dove si veggono le cose manifeste, non bisogna discorrere per conietture. Le cose di Cesare sono in grado, e la potenzia sua è sí formidolosa a ognuno, che ha da temere che per interrompere e' suoi disegni, non si faccia alla fine una unione del papa, duca di Milano, fiorentini e noi, fomentata da Inghilterra e franzesi; ed a questa sa che noi di Italia siamo disposti, se ci assicurassimo che e' franzesi, per la speranza che gli è data di recuperare el re per via di accordo, non ci mancassino sotto. E questa unione non solo sarebbe bastante a non lo lasciare crescere piú, ma a batterlo in Italia; ed a questo, quando veramente non voglia liberare el re, come insino a qui non si è veduto segno alcuno, non ha el migliore remedio che intrattenere quanto può e' franzesi in queste speranze.
      Ma perché ragionevolmente non può andare molto a lungo con queste arti (ché bisogna o che lo accordo tra loro séguiti, o che e' franzesi presto si disperino) è necessario a lui, mentre tiene sospesi e' franzesi, fare qualche passo in Italia che lo assicuri dal pericolo, o che lo faccia piú potente a resistere [a] una piena che gli venissi adosso; ed a questo non ha la migliore via che accordare con noi; e' quali accordati, spaccerá subito el duca di Milano, che n'ha giá dato principio, e spacciato lui, volterá el papa ed e' fiorentini in sul verso che gli parrá, che non aranno rimedio; e cosí quando poi vorrá fare la guerra con noi, non solo ci ará levato la compagnia di costoro, ma si varrá a distruzione nostra delle forze e danari di quegli stati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





Cesare Cesare Milano Inghilterra Italia Italia Italia Milano