Di poi quando questo accordo tra' re avessi pure a seguire, n'areno manco a temere, in quanto migliore grado saranno e' franzesi quando lo faranno, ed in quante piú difficultá sará Cesare; perché e' franzesi aranno minore causa di mettersi a discrezione, e lui quanto sará piú guidato dalla necessitá, tanto manco potrá dare le legge loro, ed in questi casi verisimilmente la liberazione del re sará la prima cosa. Io vi dimando: quando saranno piú in riputazione le cose de' franzesi, o accordato che noi areno con Cesare o non accordando? Certo, per le ragione dette di sopra, in minore riputazione assai saranno se noi facciamo lo accordo, perché gli mancherá la speranza di travagliare Cesare in Italia. Ecco adunche che lo accordo nostro, nella unione che loro facessino insieme, favorisce Cesare e gli fa tirare piú le cose a modo suo, e in consequenzia a danno nostro.
Concludo adunche che o la unione è per seguire ordinariamente tra questi re, ed in tale caso non è in considerazione lo accordo nostro o la nostra rottura, o la non è per seguire per le difficultá che ha, se sdegno o necessitá non induce Cesare, ed in questo caso a giudicio mio el nostro non si accordare non lo fará fare, perché ará degli altri rimedi migliori a assicurarsi di noi; ed in ogni evento che lo accordo séguiti, sará con tanto piú danno nostro quanto maggiore sia el disfavore de' franzesi al tempo del farlo. Confesso bene che la materia è sí difficile ed incerta, che io mi potrei ingannare in questo facillimamente, perché potrebbe essere che tra' re si trovassi de' modi delle sicurtá che io non veggo, ed anche potrebbe essere che per gli andamenti di questi mesi Cesare fussi tanto insospettito di noi e degli altri di Italia, che riputassi minore pericolo el fidarsi del re, benché non sia verisimile; e però el fondarsi in su questa opinione è pericolosissimo e da fuggire, se ci fussi una altra via per la quale si potessi andare con manco pericolo.
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