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      Però se vorrá riducere lo imperio in quella degnitá e potenzia che era, non gli parrá occupare quello di altri, non spogliare persona, ma recuperare el suo e reintegrarsi di quello che giá gli antecessori suoi hanno posseduto. La quale opinione di iustizia non solo sará abbracciata da uno principe ambizioso per colore del suo procedere, ma ará ancora forza di persuasione in uno principe buono, perché è facile darsi a credere le cose che fanno per sé, e massime quando quelli che sono intorno persuadono e stimolano al medesimo.
      Non ti difende adunche da questo pericolo la bontá dello imperadore, o vera o simulata che la sia; non la amicizia che tu abbia in lui o la fede che lui possa avere in te, perché quando tra voi non si fussi mai proceduto se non sinceramente e sanza simulazione, il che Tua Santitá sa piú che non so io, non può tra principi essere amore o confidenzia quando e' fini non solo sono diversi, ma quello che è utile all'uno nuoce allo altro. Né ti difende che la potenzia tua sia sí poca che non abbia da tenerne conto, e però non ha a pensare di deprimerla; perché insino che lui non ha rovinato e' viniziani, non ha battuto e' franzesi in Francia, la potenzia di ogni papa, e la tua massime che hai lo stato della Chiesa grandissimo e quello di Firenze, è formidabile. Però dal canto suo né dal tuo non è ragione che ti assicuri, se giá non fussi chi dicessi che tu sia giá venuto in concetto di essere sí da poco e sí ignaro, che per questo rispetto non abbia a essere temuto, ma sprezzato; cosa che non è vera, né voglio che per questa opinione tu ti confidi o tu ti avvilisca.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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