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      È in effetto verissimo e' nostri svizzeri essere di virtú almanco equali a' lanzichenechi; gli spagnuoli che sono tanto temuti non sono piú che tre o quattromila fanti al piú, e se multiplicheranno, saranno uomini nuovi e che non aranno quelle qualitá che mettono tanto spavento; contro a' quali una fanteria italiana di quattro o seimila uomini scelti, munita bene di scoppietteria ed archibusi, guidata da uno signore Giovanni, combatterá valorosamente, e messa in sulla concorrenzia degli spagnuoli, non ará manco desiderio di vincere, né manco obietto della gloria militare e de l'onore della nazione, che s'abbino loro, né manco saranno uomini a ogni cosa che siano eglino. Quando è accaduto combattere italiani particulari con spagnuoli, e che hanno combattuto la gloria della nazione, n'hanno fatto dimostrazione; ed in ogni luogo dove persone scelte, cioè che stimino l'onore del suo mestiere, saranno bene guidate, faranno el medesimo. Di gente d'arme non aranno vantaggio a noi, né anche a iudicio mio di capitani, ne' quali confido tanto piú, perché oltre allo stimulo della riputazione e gloria delle arme, ciascuno de' nominati dallo arcivescovo giucherá lo stato suo.
      La quale ragione fa che Vostra Santitá si potrá fidare di loro perché hanno el medesimo interesse, anzi necessitá; e lo essere gli spagnuoli notissimi oramai in Italia di fraude e di infidelitá, è el maggiore freno che si possa avere che nessuno de' collegati italiani, per migliorare le sue condizione, non cerchi di accordarsi separatamente con loro.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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