Gli uomini che per non cognoscere le difficultá ed e' pericoli, giudicano facile le imprese difficile, sono imprudenti, né hanno nome di animosi ma di bestiali, perché animoso è quello che vede e' pericoli ma non gli teme piú che si convenga; e questa è la differenzia tra due savi, de' quali l'uno è animoso, l'altro è timido: che l'uno e l'altro prevede e' pericoli, ma el timido mette per certi quelli che sono dubii, e gli pare giá vedere in atto tutti quelli che considera che possono accadere; lo animoso cognosce e' medesimi pericoli, ma sapendo che non sempre succede quello che è pericoloso di potere succedere (perché molti ne sono repulsi dalla forza, assai schifati dalla industria e prudenzia degli uomini, da alcuni ne libera qualche volta el caso e la fortuna per sé stessa), nel pigliare le deliberazione non presuppone tutti e' pericoli per certi, anzi ne abatte quella parte che gli pare che con qualche speranza si possa abattere.
Con la quale misura se Vostra Santitá misurerá e' fondamenti di questa impresa, sono certissimo non la troverrá sí desperata, né sí imprudente; anzi avendo el favore de' populi, piú danari e modo a mettere e mantenere piú forze insieme, la causa (se questo importa) piú giusta, cioè la libertá della Chiesa e degli altri, mi persuado che ogni uomo che sia savio e sanza passione giudicherá che, presupposto che e' franzesi non variassino, siano molte piú e maggiore le speranze della lega che di Cesare.
Ma quello che ha dato e dá animo allo imperadore, che fa gagliardo chi contradice, e che in veritá è ragione che importa assai, è el timore che e' franzesi in sul furore della guerra, per el desiderio di avere el suo re, non si accordino con lui; e poi che si è veduto che l'hanno voluto fare col dargli la Borgogna tutta o parte, saranno molto piú larghi delle cose di Italia; cosa che importa tanto che, levato questo pericolo, la impresa sarebbe per ogni altro rispetto con grandissimo vantaggio.
| |
Vostra Santitá Chiesa Cesare Borgogna Italia
|