Ed in luogo suo fu eletto allo uficio de' dieci Niccolò suo primo figliuolo.
Morì sendo di anni... e lasciò tre figliuoli: Niccolò, Piero e Giovanni che fu poi cavaliere, de' quali Niccolò morì giovane. La moglie sua ebbe nome madonna Gostanza e fu degli Strozzi. Secondo posso ritrarre, fu uomo che ebbe un poco la lingua lunga, e dovette essere di poco animo; e non credo che fussi el più savio cittadino del mondo, ma dovette essere ordinario uomo, massime nelle cose dello stato. Può bene essere che nelle mercantie fussi valente, e gli effetti lo dimostrorno; perché quando el padre morì ebbe a restituire tanto che non gli avanzò molta roba, e nondimeno fu poi ricchissimo; e la ricchezza e lo essere uomo di buona natura e di buona casa e credo liberale, gli dettero riputazione anche nello stato.
Piero [Nel 1418 andò commessario al papa, credo a accompagnarlo ed onorarlo nel passare per el nostro. Fu podestà di Prato nel 1424 e vi era quando fu la rotta di Zagonara.
Andò nel 1418 a Mantova, che vi era el papa, credo, non so a che fare né se publico o privato.
Nel 1399 per uno furto fatto a messer Luigi che credeva fussi stato lui ma non era, fu sostenuto in palagio del podestà, lui, messer Luigi Niccolò e Francesco.
Andò nel 1423 capitano d'Arezzo.
A dì 26 di ottobre nel 1400, essendo Piero fuggito a Bologna per la peste, Bartolomeo Valori gli fece scrivere senza saputa di messer Luigi da Guidetto Guidetti che al podestà era preso che aveva a essere esaminato sopra cose di stato, e che di Piero si bucinava qualcosa, e confortalo in caso sia netto a venire insino a Firenze.
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