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      E perché e' viniziani non si contentavano che e' ritornassi in Toscana, andò insino a Vinegia per persuader loro: e non vi si faccendo frutto alcuno, finalmente tornato al conte, operò tanto che lo condusse in Toscana contro alla voluntà de' viniziani.
      Di poi nel 1440, sendo Niccolò Piccinino a campo a Castel San Niccolò in Casentino, e trattandosi di soccorrere el castello, vi fu mandato insieme con Neri di Gino a vedere el modo; e' quali si risolverono essere cosa troppo pericolosa e da non farla in modo alcuno. Di poi sendo stato rotto Niccolò Piccinino dalle genti del papa e nostre, e rivoltandosi lo esercito in Romagna, vi fu mandato commessario, e riebbe Portico, Doadola e San Casciano, ed insieme col legato del papa andò a ricuperare le terre della Chiesa.
      Poco di poi strignendosi le cose in Lombardia fra la lega ed el duca, essendo a rincontro el conte e Niccolò Piccinino, e parendo dovere seguire vittoria di una delle parte, fu mandato là commessario, dove in brievi amalò, e morì in Martiningo castello del Bresciano nell'anno 1441. [A dì 17 di giugno 1441, la signoria mandò per bullettino uno comandamento a Piero che per tutto dì 26 dovessi essere a cammino alla imbasceria sua al conte Francesco Sforza.
      La causa vera dell'andata sua fu per vedere di recuperare e' diecimila ducati che pagò di taglia a Otto Buonterzo, di che aveva alla mercantia sentenzia contro al duca Filippo: imbarcossi a Rimini, donde andò a Ferrara e poi a Vinegia per commissione della signoria, e di quivi in campo che era a Martinengo; dove ammalato el dì medesimo o el sequente che arrivò, che fu circa 20 di luglio, fu portato a Brescia, e quivi morì a pochi dì di agosto] Oltre agli onori detti di sopra e la autorità grande ebbe nella città, massime dal 34 al 41, fu tre volte gonfaloniere di giustizia: una innanzi al 34 e dua poi, e molte volte de' dieci di balìa.


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Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





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