Di che sparlandosene in Firenze molto publicamente, messer Giovanni, per sentirsi innocente, non potendo sopportare tale infamia, venne alla signoria e pregolla volessi ritrovare la verità di questa cosa; e quando pur lei per altre occupazioni non vi potessi attendere, fussi contenta commetterla al capitano, che era un figliuolo di messer Ruggieri di Perugia; e così fu commesso. Di che Averardo de' Medici venne a Cosimo, ed incitollo a volere attendere alla ruina di messer Giovanni, dicendo che non era uomo a Firenze più baldanzoso né più per opporsi a ogni loro impresa; e per questo Cosimo parlò di notte al capitano e feciongli scrivere da' Baglioni di Perugia incitandolo contro a messer Giovanni. La cosa durò molti giorni, perché el capitano desiderava servire Cosimo, e nondimeno male si poteva procedere contro a messer Giovanni per essere pure innocente ed uomo di qualità; e finalmente sendosi messer Giovanni rapresentato in prigione e statovi parecchi dì, fu di poi licenziato, e così si posò la cosa non con molto onore di messer Giovanni: perché sendo innocente, a purgare la fama sua si richiedeva che si punissino quegli che gli avevono data tale infamia, e certificassisi ognuno della innocenzia sua.
Seguì di poi la novità del 33, che fu confinato Cosimo, Lorenzo ed Averardo de' Medici, e messer Agnolo Acciaiuoli; e lui, sendo della parte contro a Cosimo, fece riguardare Piero suo fratello che era della altra parte. Di poi nel 34 sendo tornato Cosimo, fu per opera di Piero conservato sanza pregiudicio alcuno; nondimeno rimase sospetto allo stato e non adoperato più in nulla; e così durando quello stato sarebbe sempre stato, ma morì poi in capo circa di uno anno.
| |
Firenze Giovanni Ruggieri Perugia Averardo Medici Cosimo Giovanni Firenze Cosimo Baglioni Perugia Giovanni Cosimo Giovanni Giovanni Giovanni Cosimo Lorenzo Averardo Medici Agnolo Acciaiuoli Cosimo Piero Cosimo Piero
|