Pagina (28/59)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E perché e' non avevono gente di qualità da stare a petto a' nimici, el duca prese ciò che e' campeggiò e massime la Castellina; di che a Firenze benché a torto ma secondo el costume de' popoli, si dette grande carico a chi aveva el governo del campo.
      L'anno seguente poi 1479, continuandosi questa guerra e la città trovandosi tuttavia al disotto, massime per essere quasi abbandonata da' collegati, perché Milano, sendovi rientrato a governo con favore del re el signore Lodovico Sforza ed el signore Ruberto da Sanseverino, si stava a vedere, ed e' viniziani benché aiutassino pure procedevano freddamente; e sendo rotte le genti nostre al Poggio Imperiale, e poi gli inimici andati a campo a Colle e quasi espugnatolo, si fece risoluzione a Firenze che se la guerra durava lo anno seguente, non avendo la città altro soccorso, era necessario cedere a quello volessino gli inimici. E però bisognava o pigliare ora la pace da loro come si poteva e con disavvantaggio, o veramente vedere di avere tali sussidi che fussino potenti non solo a difendere le cose nostre, ma a cacciar gli inimici de' terreni nostri e divertire la guerra in sul loro; perché e' si giudicava el paese nostro essere tanto offeso ed indebolito dagli inimici ed etiam da' soldati nostri, che se la guerra vi si continuava più, era andare a una perdita manifesta. E conoscendosi che questi aiuti bisognava si facessino da' viniziani, e che loro pigliassino la impresa e la difesa nostra e della lega in altro modo non avevono fatto pel passato; però per intendere l'ultimo della loro intenzione e narrare loro tutte queste cose e chiarirsi che fondamento si poteva fare in loro, vi fu mandato imbasciadore messer Luigi; el quale subito andato via ed esposto la commissione, e trovato e' viniziani molto freddi a questi effetti, ne dette aviso alla città, e molto più largamente a Lorenzo, confortandolo, poi che di quivi non si poteva sperare, a volere pigliare la pace come si poteva, e che gli era meglio perdere un dito solo che insieme tutta la mano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





Castellina Firenze Milano Lodovico Sforza Ruberto Sanseverino Poggio Imperiale Colle Firenze Luigi Lorenzo