E però Lorenzo quasi disperato della difesa andò a Napoli a gittarsi nelle braccia del re; e messer Luigi sapendo essere mal voluto dal re, perché a tempo del duca Galeazzo aveva sempre tirato a' favori sua, e di poi morto lui a' favori de' viniziani, entrò in gran sospetto che tra l'altre condizioni della pace el re non volessi si cavassi di Firenze messer Tommaso e lui, ed alcuni altri cittadini che erano iti alla via medesima. Fatta la pace tornò a Firenze, ed in compagnia del vescovo di Volterra, Piero Mellini, Maso degli Albizzi, messer Bongianni Gianfigliazzi, messer Piero Minerbetti, messer Guidantonio Vespucci, Iacopo Lanfredini, Domenico Pandolfini, Gino Capponi ed altri, fu mandato a chiedere la assoluzione delle censure e perdono al papa.
Di poi l'anno 1483 fu mandato insieme con Francesco Dini commessario a pigliare la tenuta di Colle ed altri luoghi che el re ci restituì. E di poi l'anno 1484 andò imbasciadore a Urbino a capitolare con quel signore a' soldi di Milano, re e noi; che fu la ultima legazione e commessione avessi dalla città, che per essere vecchio non fu più adoperato; e di poi lo anno 1487 sendo vicario di Scarperia morì in Firenze, sendo di età d'anni ottanta.
Fu uomo animoso e di buono cervello ma un poco furioso e volonteroso nelle cose sue, che fu causa di fargli pigliare molte imprese di che riuscì con poco onore. Nelle cose dello stato fu partigiano de' Medici, e per loro si sarebbe assai adoperato, massime innanzi agli ultimi tempi ne' quali non si tenne molto bene contento di Lorenzo.
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