Circa alla conscienzia fu netto ne' fatti della roba di altri, e veddesene lo effetto che benché avessi quattro moglie, non avessi figliuoli legittimi, avessi lo stato grande ed assai fattorie che erano di più utile che oggi, e godessi etiam molti anni le entrate del figliuolo prete, nondimeno lasciò poche sustanzie. Circa allo stato arebbe per sua grandezza fatto ogni cosa: fu uomo molto liberale e magnifico; fu molto servente e tanto che n'aveva gran carico, perché gli aiutava e raccomandava a' magistrati sanza distinzione o de' casi o delle persone. Fu uomo di corpo bello, statura grande e bianco, e gentile aria, di complessione molto robusta, che si vedde ed in tutta la vita che fu sanissimo, e nella morte, che benché fussi di ottanta anni morì con grandissima fatica e passione come se fussi giovane. Fu libidinosissimo etiam vecchio circa le femine, e sarebbesi posto a scherzare colle sue fante, ed a mottegiare etiam per la via con qualche vile donna avessi riscontro, sanza rispetto alcuno o della età o della degnità sua.
Ebbe tanti onori quanti poteva avere uno cittadino, perché oltre alle commesserie, legazioni ed uffici di fuora, e lo essere stato tre volte gonfaloniere di giustizia, fu etiam tre volte de' signori, de' dieci infinite volte, accopiatore molte volte, di tutte le balìe si faciono a suo tempo, e nello 80 fu de' trenta che ebbono a riformare lo stato, e fuvi ancora Iacopo suo fratello. Ebbe amicizie con molti gran maestri e massime col duca Galeazzo, e prima col duca Francesco, col quale ebbe anche familiarità assai.
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Iacopo Galeazzo Francesco
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