Di poi lo anno seguente intendendosi che messer Dietisalvi e gli altri usciti sollecitavano ed a Venezia ed a Bartolommeo da Bergamo si facessi qualche impresa, furono eletti imbasciadori a Vinegia per intendere la mente de' viniziani, e se erano in animo di conservare la pace, messer Tommaso Soderini ed Iacopo; con commessione che parlato prima a Ferrara col duca Borso, degli andamenti del quale si dubitava, ed espediti delle commessione di Vinegia, se ne andassino a Milano e communicassino a quel signore quello avessino ritratto da Vinegia; e quando paressi dubbio di guerra nuova, mostrogli quel pericolo essere commune, intendessino lo animo suo circa provvedimenti communi. Furono a Ferrara col duca Borso, el quale con tutti e' modi seppe, si ingegnò loro persuadere non solo essere dispostissimo a conservare la pace di Italia, ma desiderare sommamente essere amico della città. Seguitorono el cammino a Vinegia, dove le parole furono buone ma generali, e veddono quella signoria non volere venire a alcuno particolare pel quale potessino avere sicurtà di futura pace. Parlorono ancora con messer Dietisalvi che era là molto stimato, el quale andò loro a dolersi di Piero e di messer Luca e chiedere gli fossino mutati e' confini; ed in effetto parve loro che la intenzione sua fussi non ubbidire a' confini assegnatigli. Feciono giudizio per queste cose che lo animo de' viniziani fussi male disposto e che Bartolommeo da Bergamo fussi per fare nuova impresa, nonostante che le parole di quella signoria fussino in contrario, e così le dimostrazioni che feciono loro in Vinegia, e per tutte le loro terre uno onore supremo.
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