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      Dove non si potette colorire alcuno disegno, perché el conte Girolamo che era in terra di Roma, ne venne colle gente della Chiesa a soccorso del paese. Lo anno medesimo, faccendosi per questi principi collegati, co' quali si aggiunse ancora el pontefice, una dieta a Cremona per consultare in che modi e con che forze si avessi a difendere Ferrara ed offendere e' viniziani, vi fu mandato Iacopo imbasciadore per la città. E di poi sendosi transferiti a Ferrara l'anno sequente el cardinale di Mantova legato del papa, ed el duca di Calavria, Iacopo vi fu mandato con titolo di imbasciadore e commessario; e di poi andando loro in Lombardia per rompere guerra a' viniziani alla banda dello stato di Milano, Iacopo se ne tornò a Firenze; e benché molto fussi pregato dal duca e cardinale volessi andare con loro in campo, ed e' dieci l'avessino caro, e lui lo desiderassi assai non tanto per compiacere a quegli signori, quanto per trovarsi in questa espedizione quale riputava dovessi essere bellissima, nondimeno lo recusò per sentirsi male a una gamba.
      L'altro anno, vegghiando continuamente la guerra in Lombardia, e sendo superiore le gente della lega, Iacopo vi fu diputato a stare apresso al duca di Calavria come imbasciadore, e trovarsi alle deliberazione della guerra come commessario generale delle nostre gente, ed ebbe comandamento fare la via di Lunigiana, e quando gli paressi che la impresa di Serezzana fussi per riuscire colle genti che vi erano, porvisi a campo; quando non gli paressi da ottenerla, dare il guasto, ed espedito di queste fazione andarsene in Lombardia alla sua principale commessione.


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Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





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