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      E però lui doppo el fatto considerando che pazzia fussi stata la sua, e parendogli strano trovarsi sanza uno quattrino ed in debito di molte e molte centinaia di ducati, adolorato deliberò ristrignere tutte le spese faceva, ed andarsene a Cortona al vescovado, e quivi tanto stare che non solo avessi pagati e' debiti ma ancora si trovassi rinsanguinato di qualche centinaia di ducati. Ma come volle la sorte sua, occorrendogli per sue faccende, andò la state del 1503 a Cremona, e quivi o stracco da' caldi e da' disordini, venutogli una febre lenta e tornandosene, fu per morirsi per uno accidente ebbe a Ferrara; ma riavutosi ne venne a Firenze, ed essendo el male suo convertito in quartana, si stette così insino apresso alla fine di gennaio; nel quale tempo sendo libero dalla febre o avendola sì sottile che era fatica a discernerla, gli saltò adosso una tossa la quale aggravandogli e destandogli febre grande, finalmente a dì... di febbraio si morì, sendo prima confessato e communicato, ed essendo in atto di fare testamento, nel quale voleva lasciare el suo mobile a' parenti più prossimi di casa, ma non avendo, prevento dalla morte, potuto finirlo, rimase la sua eredità alle figliuole di messer Luigi, sua sorelle, e loro eredi: della quale pagati e' creditori vi fu di avanzo ducati seicento in circa.
      Fu uomo di cervello ed ingegno assai commodo, ma furioso e mutabile e di poco animo; ebbe una memoria profonda colla quale teneva a mente tutti fatti e le cose sua, benché non ne scrivessi nessuno.


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Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





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