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      Ma quando el tiranno, o per prudenzia, o per necessitá per le condizione del suo stato, si governa con rispetto, uno uomo bene qualificato debbe cercare di essere tenuto d'assai e animoso, ma di natura quieto, né cupido di alterare se non è sforzato; perché in tal caso el tiranno ti carezza e cerca di non ti dare causa di pensare a fare novitá, il che non farebbe se ti cognoscessi inquieto; perché allora pensando che a ogni modo tu non sia per stare fermo, è necessitato a pensare sempre la occasione di spegnerti.
     
      83. Nel caso di sopra è meglio non essere de' piú confidenti del tiranno, perché non solo ti carezza, ma in molte cose fa manco a sicurtá teco che con li suoi. Cosí tu godi la sua grandezza, e nella rovina sua diventi grande: ma non è buono questo ricordo per chi non ha condizione grande nella sua patria.
     
      84. È differenzia da avere e' sudditi disperati a avergli malcontenti, perché quegli non pensano mai a altro che a mutazione, e le cercano ancora con suo pericolo; questi, se bene desiderano cose nuove, non invitano le occasione, ma le aspettano.
     
      85. Non si possono governare e' sudditi bene sanza severitá, perché la malignitá degli uomini ricerca cosí; ma si vuole mescolare destrezza, e fare ogni dimostrazione perché si creda che la crudeltá non ti piaccia, ma che tu la usi per necessitá, e per salute publica.
     
      86. Si doverria attendere agli effetti, non alle dimostrazione e superficie; nondimanco è incredibile quanta grazia ti concilia apresso agli uomini le varie carezze ed umanitá di parole; la ragione credo che sia, perché a ognuno pare meritare piú che non vale, e però si sdegna quanto vede che tu non tieni di lui quello conto che gli pare che si convenga.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100