122. Tengo per certo che in nessun grado o autoritá si ricerca piú prudenzia e qualitá eccellente che in uno capitano di uno esercito, perché sono infinite le cose a che ha a provedere e comandare, infiniti gli accidenti e casi vari che d'ora in ora se gli presentano, in modo che veramente bisogna che abbia piú che gli occhi d'Argo; né solo per la importanza sua, ma ancora per la prudenzia che gli bisogna, reputo io che a comparazione di questo ogni altro peso sia leggiere.
123. Chi disse uno populo, disse veramente uno pazzo; perché è uno mostro pieno di confusione e di errori, e le sue vane opinione sono tanto lontane dalla veritá, quanto è, secondo Ptolomeo, la Spagna dalla India.
124. Io ho sempre desiderato naturalmente la ruina dello stato Ecclesiastico, e la fortuna ha voluto che sono stati dua pontefici tali, che sono stato sforzato desiderare e affaticarmi per la grandezza loro; se non fussi questo rispetto, amerei piú Martino Luther che me medesimo, perché spererei che la sua setta potessi ruinare o almanco tarpare le ale a questa scelerata tirannide de' preti.
125. È differenzia da essere animoso, a non fuggire e' pericoli per rispetto dell'onore. L'uno e l'altro cognosce e' pericoli, ma quello si confida potersene difendere, e se non fussi questa confidenzia non gli aspetterebbe; questo può essere che gli tema piú che el debito, né sta saldo perché si risolve a volere piú presto el danno che la vergogna.
126. Suole communemente intervenire nella nostra cittá, che chi è de' principali a fare che uno acquisti lo stato, gli diventa presto inimico.
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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100 |
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