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      47. La dottrina accompagnata co' cervelli deboli, o non gli megliora o gli guasta; ma quando lo accidentale si riscontra col naturale buono, fa gli uomini perfetti e quasi divini.
     
      48. Non si può tenere stati secondo coscienzia; perché chi considera la origine loro, tutti sono violenti; da quelli delle repubbliche nella patria propria in fuora, e non altrove: e da questa regola non eccettuo lo imperadore e manco e' preti, la violenzia de' quali è doppia, perché ci sforzano con le armi temporale e con le spirituale.
     
      49. Non dire a alcuno le cose che tu non vuoi che si sappino, perché sono varie le cose che muovono gli uomini a cicalare, chi per stultizia, chi per profitto, chi vanamente per parere di sapere; e se tu sanza bisogno hai detto uno tuo segreto a un altro, non ti debbi punto maravigliare se colui, a chi importa el sapersi manco che a te, fa el medesimo.
     
      50. Non vi affaticate in quelle mutazione, le quali non mutano gli effetti che vi dispiacciono, ma solo e' visi degli uomini; perché si resta con la medesima mala satisfazione. Verbigrazia, che rileva cavare di casa e' Medici ser Giovanni da Poppi, se in luogo suo entrerrá ser Bernardo da San Miniato, uomo della medesima qualitá e condizione?
     
      51. Chi si travaglia in Firenze di mutare stati, se non lo fa per necessitá, o che a lui tocchi diventare capo del nuovo governo, è poco prudente: perché mette a pericolo sé e tutto el suo, se la cosa non succede; succedendo, non ha apena una piccola parte di quello che aveva disegnato.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100

   





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