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      84. Non vi lasciate cavare di possessione delle faccende se desiderate farne, perché non vi si torna a sua posta; ma se vi ti truovi drento, l'una s'avvia doppo l'altra sanza adoperare tu diligenzia o industria per averne.
     
      85. La sorte degli uomini non solo è diversa tra uomo e uomo, ma etiam in sé medesimo, perché sará uno fortunato in una cosa e infortunato in un'altra. Sono stato felice io in quelli guadagni che si fanno sanza capitale con la industria sola della persona, negli altri infelice: con difficultá ho avuto le cose quando l'ho cercate; le medesime non le cercando, mi sono corse drieto.
     
      86. Chi è in maneggi grandi o tende a grandezza, cuopra sempre le cose che gli dispiacciono, amplifichi quelle che gli sono favorevole. È una spezie di ciurmeria, e assai contro alla natura mia; ma dependendo el traino di costoro piú spesso dalla openione degli uomini che dagli effetti, el farsi fama che le cose ti vadino prospere ti giova, el contrario ti nuoce.
     
      87. Molti piú sono e' benefici che tu cavi da' parenti e dagli amici, de' quali né tu né loro si accorgono, che quelli che si cognosce procedere da loro; perché rade volte accaggiono cose nelle quali t'abbia a servire dello aiuto loro, a comparazione di quelle che quotidianamente ti arreca el credersi che tu possa valerti a tua posta di loro.
     
      88. Uno principe o chi è in faccende grande non solo debbe tenere segrete le cose che è bene che non si sappino, ma ancora avezzare sé e e' suoi ministri a tacere tutte le cose etiam minime e che pare che non importino, da quelle in fuora che è bene che siano note.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100