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      174. Fate ogni cosa per intrattenervi bene co' principi e con gli stati che reggono; perché ancora che siate innocenti, abbiate condizioni quiete ed ordinate, e siate disposti di non vi travagliare, nondimeno a ogn'ora vengono cose per le quali di necessitá vi bisogna capitare alle mani di chi governa; sanza che, la opinione di non essere accetti vi offende in infiniti modi.
     
      175. Uno governatore di popoli, cioè magistrato, debbe guardarsi quanto può di non mostrare odio con alcuno, né di pigliare vendetta di dispiacere che gli sia fatto, perché gli dá troppo carico adoperare el braccio pubblico contro alle ingiurie private; abbia pure pazienzia ed aspetti tempo, perché è impossibile che spesso non gli venga occasione di potere fare lo effetto medesimo giustificatamente e sanza nota di rancore.
     
      176. Pregate Dio sempre di trovarvi dove si vince, perché vi è data laude di quelle cose ancora di che non avete parte alcuna; come per el contrario chi si truova dove si perde, è imputato di infinite cose delle quali è inculpabilissimo.
     
      177. Quasi sempre in Firenze, per la dapocaggine degli uomini, quando uno ha fatto con violenzia uno scandolo publico, non si è fatto pruova di punirlo, ma cercato a gara di deliberargli la impunitá, pure che deponga l'arme, e non ne faccia piú; modi non da reprimere gli insolenti, ma da fare diventare lioni gli agnelli.
     
      178. Allora sono ottime le industrie e le arte de' guadagni, quando per lo universale non sono ancora cognosciute buone; ma come vengano in questa opinione, declinano; perché voltandovisi molti, el concorso fa che non sono piú sí buone; però el levarsi a buon'ora è vantaggio grande in tutte le cose.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100

   





Dio Firenze