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      190. Suolsi dire per ricordo, in conforto degli uomini che non sono nello stato desiderano: guardatevi drieto e non innanzi, cioè guardate quanti piú sono quegli che stanno peggio di voi, che quelli che stanno meglio. È detto verissimo, e che doverebbe valere a fare che gli uomini si contentassino del grado loro, ma è difficile a farlo, perché la natura ci ha posto el viso in modo che non possiamo senza sforzarci guardarci se non innanzi.
     
      191. Non si può biasimare gli uomini che siano lunghi nel risolversi, perché se bene accaggiono delle cose nelle quali è necessario deliberare presto, pure per lo ordinario erra piú chi delibera presto che chi delibera tardi; ma da riprendere è sommamente la tarditá dello esequire, poi che si è fatta la resoluzione, la quale si può dire che nuoca sempre e non giovi mai se non per accidente; e ve lo dico perché ve ne guardiate, atteso che in questo molti errano, o per ignavia, o per fuggire molestia, o per altra cagione.
     
      192. Pigliate nelle faccende questa massima: che non basti dare loro el principio, lo indirizzo, el moto, ma bisogna seguitarle e non le staccare mai insino al fine, e chi le accompagna cosí non fa anche poco a conducerle a perfezione. Ma chi negozia altrimenti le presuppone talvolta finite, che a pena sono cominciate o difficultate; tanta è la negligenzia, la dapocaggine, la tristizia degli uomini, tanti gli impedimenti e le difficultá che di sua natura hanno le cose. Usate questo ricordo: m'ha fatto talvolta grande onore, come fa vergogna grande a chi usa el contrario.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100